Barigazzi Fratelli, 60 anni sempre più sostenibili

L’azienda oggi realizza un milione e mezzo di pallet all’anno. I dipendenti in primo piano

La storia della Barigazzi Fratelli parte nel 1962 da un garage nel centro di Coenzo. Lì veniva lavorato il legno dei pioppi,  disponibile in quantità abbondante in pianura, per ricavarne cassette per la frutta. 

Qualche anno dopo, l’industria locale comincia a decollare e i Barigazzi si focalizzano sulla produzione di pallet, sostegno necessario per movimentare merci di ogni settore. A prima vista, se si confronta un pallet di oggi con quello di allora, sembra che nulla sia cambiato: stessa forma, stessi materiali. Invece è cambiato tutto, sotto la spinta del mercato, dell’innovazione e della sostenibilità della produzione. L’azienda Barigazzi ha accompagnato i cambiamenti, a volte per spinta pionieristica altre per necessità, senza però allontanarsi da questo territorio a cui è profondamente legata. «Dagli anni Ottanta ci siamo trasferiti in questa sede dove avevamo lo spazio per crescere» spiega Nadio Barigazzi in rappresentanza della seconda generazione imprenditoriale. Oggi l’area aziendale è di 45 mila metri quadrati e comprende un reparto di segheria e diverse aree di stivaggio dei pallet, tra cui alcune coperte appena terminate. «La segheria interna ci ha consentito di superare la recente crisi del legname: il Covid e la guerra in Ucraina hanno provocato una richiesta anomala di materia prima e sono venute a mancare le tavole per imballaggio. Tagliando internamente abbiamo potuto continuare a servire i clienti aggiunge il figlio di Nadio, Emanuele, che insieme ai cugini Paolo e Kevin è la terza generazione in azienda.  Nel 2021 poi, costruendo una tettoia in ferro da 1200 metri quadri, abbiamo raddoppiato la capacità di stoccaggio di pallet per i settori alimentare e farmaceutico che richiedono prodotti asciutti e sono in crescita». 

In ottica di aumentare i servizi, nel 2022 la Barigazzi ha acquisito altri seimila metri di terreno attiguo dove stoccare prodotti. L’azienda oggi realizza un milione e mezzo di pallet all’anno, volumi cresciuti dopo l’automazione di alcuni processi particolarmente pesanti per le persone. «Abbiamo introdotto una decina di robot in reparti strategici per accelerare la produzione e facilitare alcune operazioni prima eseguite a mano». Non è l’unica azione a supporto delle trenta persone che lavorano qui: «A fine 2022 abbiamo voluto dare un segnale concreto contro il carovita, erogando loro un bonus bollette da 600 euro e un bonus carburante da 200 euro». L’azienda è impegnata quindi nella sostenibilità economica, sociale e ambientale ed è in questo ultimo ambito che le lavorazioni e l’organizzazione hanno fatto i passi più significativi. «Oggi il legname è certificato PEFC e deriva da produzioni sostenibili. Inoltre per aiutare la ricrescita delle foreste del nord est colpite dalla tempesta Vaia, abbiamo lavorato 100 mila metri cubi di tronchi abbattuti durante l’anomalo evento atmosferico. I sotto prodotti della lavorazione (corteccia, segatura e cippato) sono utilizzati come biomassa per la produzione di energia e pellet, consentendo un riciclo totale del materiale. Nei prossimi due mesi investiremo in una copertura fotovoltaica da 700 Kw che coprirà metà del nostro fabbisogno. Infine la nostra sostenibilità è sotto la lente dell’Istituto Sant’Anna di Pisa: facciamo parte di un progetto pilota per misurare il Product Environmental Footprint della nostra produzione ed emergono ottimi risultati».

Articolo della Gazzetta di Parma del 13/02/2023